LA STORIA DELLA STAMPA A CALDO

Quando nasce la stampa a caldo? La nascita di questo particolare tipo di stampa, si fa risalire al 1892 quando venne inventata dal tedesco Ernest Oeser. La stampa a caldo ha conosciuto la sua massima ascesa a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900. Negli anni ’50 venne usata soprattutto per stampare su plastica, poi la sua versatilià permise di utilizzarla anche su componenti elettrici, contenitori per cosmesi e parti di automobili. Dagli anni ’70 iniziò ad essere usata anche nel campo pubblicitario per dare risalto a scritte e figure sui manifesti, poi i suoi settori di utilizzo continuarono ad aumentare sempre di più fino ad essere usata negli anni ’90 anche nel settore sicurezza per la realizzazione di di banconote, assegni, passaporti, francobolli, etichette antimonomissione, nastri di sicurezza.

STAMPA CON LAMINA A CALDO, COME FUNZIONA?

Quando stampiamo a caldo, vengono utilizzati due elementi: la matrice o cliché o la lamina (comunemente detta anche foil). Combinando pressione, calore e tempo di posa si ottiene lo stampato a caldo. In questo modo riusciamo a trasferire delle grafiche ma anche testi su tutta una serie di materiali, come per esempio la carta. Il processo di stampa a caldo avviene interponendo il supporto di stampa tra il cliché e il foil colorato, la pressione fa il resto facendo aderire il colore sul supporto di stampa grazie alla pressione.

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